Abbiamo ricevuto, condividiamo e postiamo volentiari la lettera aperta inviata da Tamara al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
Caro Presidente,
sono una cittadina “sensibile”che ha contribuito in pochi giorni alla raccolta di 2000 firme per l’apertura del Centro Multifunzionale di Novoli (leggi Multiplex).
Mi rivolgo a Lei per ragioni di opportunità personale e sociale.
La prima: ho aperto due anni fa un’attività di ristorazione in Via Forlanini per dare una prospettiva di lavoro a mio figlio, e ai dipendenti che con lui collaborano, impegnando la casa, i risparmi di una vita e contraendo mutui che vanno onorati. Le aspettative di bonifica e sviluppo della zona di San Donato erano decisamente alte; finora sono andate disattese per le note vicende che hanno investito tutta l’area.
La seconda: per tutta la vita mi sono sempre impegnata con vigore nell’ ambito del lavoro, nella scuola, nel volontariato per migliorarne le condizioni preesistenti ed essere utile anche agli altri.
Fatta questa doverosa premessa vengo al punto.
Sta infuriando una battaglia politica, e non solo, per l’apertura, o meno, di un certo numero di sale cinematografiche presso il Multiplex di Novoli. Emulando Ornella De Zordo, pervicacemente schierata per il no, vorrei rivolgerLe dieci elementari domande nella speranza di avere risposte plausibili.
N° 1: chi ha concesso a suo tempo il permesso all’Immobiliare Novoli per la realizzazione, ormai ultimata, di dette sale?
N° 2: allo stato dell’arte si ritiene più logico demolirle, vista la loro caratteristica strutturale, oppure valutare, almeno per qualcuna, una diversa destinazione d’uso?
N° 3: Novoli è un quartiere popolare ad altissima densità abitativa composto prevalentemente da operai, impiegati, immigrati nonché da una moltitudine di studenti che ci risiedono. E’ davvero un’eresia auspicare l’apertura di alcune sale cinema con un’offerta variegata (che non significa per forza scadente come alcuni detrattori sostengono) in un punto logisticamente strategico del quartiere rendendolo la sera più vivo e più vivibile e non mortifero come attualmente si presenta?
N°4: quali motivazioni hanno i cittadini di Novoli per rimanere la sera nel proprio quartiere? Nel corso della raccolta firme la risposta unanime è stata: “Nessuna! A Novoli, la sera, fuorché la prostituzione non c’è altro”.
N° 5: i tanti studenti fuori sede, che risiedono a Novoli e nella Casa dello Studente di via Maragliano usano i mezzi pubblici o la bicicletta per gli spostamenti. Quali offerte culturali, aggregative, d’intrattenimento e di svago trovano nel loro quartiere la sera? E per le persone della terza età non sarebbe preferibile scegliere fra i diversi film proposti vicino a casa piuttosto che spostarsi a Campi Bisenzio o all’Uci di via del Cavallaccio? E le tante famiglie coi bambini perché costringerle ad andare in centro o nei cinema sopra citati?
N° 6: non Le pare una posizione radical-chic e sostanzialmente non veritiera sostenere, come i detrattori sostengono, la scadente programmazione delle multisale, pontificando che soltanto i piccoli cinema offrono film di qualità? Ho visto di recente all’Uci succitato alcuni film di pregio ( Hereafter e Stanno tutti bene per citarne solo due) con registi e attori di altissimo livello.
N°7: Non ritiene anche Lei demagogico chiedere come ha fatto Ornella De Zordo quali reconditi interessi si celino dietro la posizione del PD senza indicare in modo esaustivo e senza infingimenti quali interessi e pressioni muovono le sue radicali prese di posizione? Quelli meramente economici del presidente dell’Anac li conosciamo bene, ma i suoi potrebbe disvelarli meglio.
N°8: i bisogni autentici, concreti in termini di aspettative di lavoro, culturali, ricreative, aggregative e sociali della gente di Novoli sono noti davvero a chi ha la responsabilità politica di fare scelte per la comunità? Tali reali bisogni delle persone che vivono e lavorano nel quartiere sono davvero al centro del dibattito in corso oppure le decisioni da prendere rispondono a sollecitazioni di natura diversa? C’è reale contezza del disagio, del degrado che ogni giorno sopporta la gente comune, costretta a convivere con la prostituzione dilagante, lo sventramento dovuto ai cantieri che non si chiudono mai, le opere che necessitano di tempi biblici per prendere avvio, ai parcheggi non ancora accessibili, ai servizi per i bambini, giovani e anziani di cui non c’è traccia?
N°9: Non è anacronistico in una società moderna che ha cambiato i costumi e le pratiche di vita boicottare strumentalmente e impedire l’apertura di un centro multifunzionale dotato, fra le altre attività, di un numero ragionevole di sale cinema che si sostengono in modo autonomo? A me sembra, nell’era dei computer, voler imporre a tutti i costi l’uso della macchina da scrivere meccanica o costringere la gente a viaggiare col calesse anziché sui treni ad alta velocità.
N°10: ultima domanda ma non meno importante. Il buonsenso è ancora la bussola che indica ai nostri amministratori le decisioni più efficaci da prendere? Se così è, e sinceramente lo spero, confido nella sua ragionevolezza nel contribuire a condurre in porto la questione nel migliore dei modi.
Con tutta la mia stima
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Brava, concordo riga per riga.
RispondiEliminagrazie Tamara per dare voce ai 2000 cittadini che hanno firmato e a tutti gli altri che condividono queste idee.
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