giovedì 23 dicembre 2010

Approvata la Finanziaria Regionale, stralciate le norme capestro.

Ieri 22 dicembre il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato la Legge Finanziaria regionale. Dalla norma come da noi richiesto, sono stati stralciati gli articoli che avrebbero modificato la legge regionale 29/2010 introducendo criteri restrittivi per la concessione di autorizzazioni alla realizzazione di nuove sale cinematografiche.
Riassumiamo la storia:

Da tempo esiste un braccio di ferro indiretto fra l'Immobiliare Novoli e il vice presidente dell'AGIS Paoli. Da una parte chi vuole realizzare una multisala e dall'altra chi ritiene che ce ne siano già troppe in difesa, quindi,  dei cinema esistenti.
In questa diatriba tanti hanno preso parte, chi facendone una questione ideologica e chi semplicemente per interesse strumentale, tutti comunque hanno agito senza sentire cosa ne pensassero i cittadini e, come conseguenza, noi cittadini  abbiamo dovuto far sentire la nostra voce.
Grazie a questo abbiamo ottenuto importanti risultati, infatti la Regione ha stralciato la norma capestro dalla finanziaria, ma non solo:
- l'Immobiliare ha stanziato risorse aggiuntive per attrezzare il parco San Donato con i giochi per i bambini
- il servizio di pulizia dell'isolato, nonostante la maleducazione di tante persone, è migliorato;
Naturalmente non manca chi ci ha accusato di essere strumentalizzati e non ha capito che cosa vogliamo, è quindi necessario anche qui un breve riassunto (cerco di semplificare per chi non vuol capire).
Cosa pensiamo? 
Vogliamo un quartiere vivibile.
Cosa significa?
che un quartiere per essere vivibile deve avere spazi e servizi per conciliare vita economica e cultuale, ricrazione e utilità.
Cosa c'entra il cinema?
Il cinema, se contestualizzato in un "Centro" polifunzionale, è un polo di attrazione, un'ancora che fissa intorno a se tutta una serie di attività economiche, culturali e del tempo libero, è quindi necessario per la sostenibilità economica ma anche come strumento di aggregazione sociale.
Ma così non si finisce per fare il solito Multiplex, macchina mangiasoldi che desertifica le altre sale cinematografiche  cittadine?
Intanto noi non vogliamo 14 sale cinematografiche come l'ultimo Multiplex nato in ordine di tempo a Prato, ma tante quante ne servono per garantire la remunerazione dell'investimento da parte degli imprenditori (non deve essere un'impresa fallimentare in partenza). Dobbiamo considerare poi che il tutto è condizionato dalla disponibilità di licenze che possono essere utilizzate solo dopo la chiusura di altri cinema.
In nostro multisala non è quindi causa di chiusura di altre strutture bensì un modello per garantire la possibilità di continuare ad avere i cinema all'interno dei nostri quartieri evitando che, con il tempo, rimangano solo le insostenibili "cattedrali nel deserto" (multiplex fuori dai centri abitati) responsabili del pendolarismo del divertimento e vera causa della morte serale dei nostri quartieri, con conseguente aumento del degrado.
Ma si pensa di combattere il degrado con il cinema?
Il cinema è solo una parte, anche se fondamentale, del nostro modello di "Centro". Abbiamo pensato ad un'idea nuova e vecchia allo stesso tempo: concentrare intorno ad una piazza tante opportunità per soddisfare le esigenze di vita dei cittadini.
E' così che abbiamo chiesto al Comune e all'immobiliare Novoli una ludoteca aperta anche la sera per consentire alle famiglie di uscire, sale prova per offrire adeguati spazi ai talenti musicali di tutte le età, una biblioteca o qualcosa che permetta di gustare un libro, magari con la possibilità di conversare intorno ad un the.
Abbiamo chiesto che i cinema siano centri di promozione culturale attraverso iniziative e programmi rivolti alle scuole, agli studenti della vicina università e agli anziani. Pensiamo che le stesse sale possano avere una doppia vita, magari anche con le quinte per essere trasformate, alla bisogna, in teatro.
Abbiamo chiesto infine sportelli di interfaccia fra l'amministrazione e i cittadini (ASL e Comune).
Immaginiamo che un contesto di questo genere possa ospitare attività economiche complementari, non solo un supermercato e una palestra, ma anche negozi di musica, di strumenti musicali, librerie, caffè tematici (es. caffè letterario, musicale, astrofilo, ecc.) oltre naturalmente ad esercizi di ristorazione, negozi di abbigliamento e per il tempo libero.Un connubio quindi di attività economica, sociale e culturale.

Il cinema non combatte il degrado ma la creazione di una identità territoriale e di un tessuto connettivo fra chi abita i quartiere si. Quello che chiediamo ne è la premessa.
Dobbiamo continuare a trattare sia con l'Immobiliare che con la classe politica affinchè si possa conseguire il massimo del risultato. Non sarà facile...
Auguri a tutti.

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