martedì 25 gennaio 2011

Lettera aperta a Enrico Rossi con 10 domende da una semplice cittadina.

Abbiamo ricevuto, condividiamo e postiamo volentiari la lettera aperta inviata da Tamara al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
Caro Presidente,
sono una cittadina “sensibile”che ha contribuito in pochi giorni alla raccolta di 2000 firme per l’apertura del Centro Multifunzionale di Novoli  (leggi Multiplex).
Mi rivolgo a Lei per ragioni di opportunità personale e sociale.
La prima: ho aperto due anni fa un’attività di ristorazione in Via Forlanini per dare una prospettiva di lavoro a mio figlio, e ai dipendenti che con lui collaborano, impegnando la casa, i risparmi di una vita e contraendo mutui che vanno onorati. Le aspettative di bonifica e sviluppo della zona di San Donato erano decisamente alte; finora  sono andate  disattese per le note vicende che hanno investito tutta l’area.
La seconda: per tutta la  vita mi sono  sempre  impegnata con vigore nell’ ambito  del lavoro, nella scuola, nel volontariato per migliorarne le condizioni preesistenti ed essere utile anche agli altri.
Fatta questa doverosa premessa vengo al punto.
Sta infuriando una battaglia politica, e non solo,   per l’apertura, o meno, di un certo numero di sale cinematografiche presso il Multiplex di Novoli.   Emulando Ornella De Zordo, pervicacemente schierata per il no,   vorrei rivolgerLe dieci elementari  domande nella speranza di avere  risposte plausibili.
 N° 1: chi ha concesso a suo tempo il permesso all’Immobiliare Novoli per la realizzazione, ormai ultimata, di dette sale?
N° 2: allo stato dell’arte si ritiene più logico  demolirle, vista la loro caratteristica strutturale,  oppure valutare, almeno per qualcuna, una diversa destinazione d’uso?            
N° 3: Novoli è un quartiere popolare ad altissima densità abitativa composto prevalentemente da operai, impiegati, immigrati nonché da una moltitudine di studenti che ci risiedono. E’ davvero un’eresia auspicare l’apertura di alcune sale cinema con un’offerta variegata (che non significa per forza scadente come alcuni detrattori sostengono) in un punto logisticamente strategico del quartiere rendendolo la sera più vivo e più vivibile  e non  mortifero come attualmente si presenta?
N°4: quali motivazioni hanno i cittadini di Novoli per rimanere la sera nel proprio quartiere? Nel corso della raccolta firme la risposta unanime è stata: “Nessuna! A Novoli, la sera, fuorché la prostituzione non c’è altro”.
N° 5: i tanti studenti fuori sede, che risiedono a Novoli e nella Casa dello Studente di via Maragliano   usano i mezzi pubblici o la bicicletta per gli spostamenti. Quali offerte culturali, aggregative,  d’intrattenimento e di svago  trovano  nel loro quartiere la sera? E per le persone della terza età non sarebbe preferibile scegliere fra i diversi  film proposti vicino a casa piuttosto che spostarsi a Campi Bisenzio o all’Uci di via del Cavallaccio? E le tante famiglie coi bambini perché costringerle ad andare in centro  o nei cinema sopra citati?
N° 6: non Le pare una posizione  radical-chic e sostanzialmente non  veritiera  sostenere, come i detrattori sostengono, la scadente programmazione delle multisale, pontificando  che soltanto i piccoli cinema  offrono film di qualità? Ho visto di recente all’Uci succitato alcuni film di pregio ( Hereafter e Stanno tutti bene per citarne solo due) con registi e attori di altissimo livello.
N°7: Non ritiene  anche Lei demagogico chiedere come ha fatto Ornella De Zordo quali reconditi interessi si celino  dietro la posizione del PD senza indicare in modo esaustivo e senza infingimenti  quali interessi e pressioni muovono le sue radicali prese di posizione? Quelli meramente economici  del presidente dell’Anac li conosciamo bene, ma i suoi potrebbe disvelarli  meglio.
N°8: i bisogni  autentici, concreti in termini di aspettative di lavoro, culturali, ricreative,  aggregative e sociali della gente di Novoli sono noti davvero a chi ha la responsabilità politica di fare scelte per la comunità? Tali reali bisogni  delle persone che vivono e lavorano nel quartiere sono  davvero al centro del dibattito in corso   oppure   le decisioni da prendere   rispondono a sollecitazioni  di natura diversa? C’è reale  contezza del disagio, del degrado che ogni  giorno sopporta la gente comune,   costretta a  convivere con la  prostituzione dilagante, lo sventramento dovuto ai  cantieri che non si chiudono mai, le  opere che necessitano di tempi biblici per prendere avvio, ai parcheggi  non ancora accessibili, ai servizi per i bambini,  giovani e  anziani di cui non c’è traccia? 
N°9: Non è  anacronistico in una società moderna che ha cambiato i costumi e le pratiche di vita boicottare strumentalmente e impedire  l’apertura di un centro multifunzionale dotato, fra le altre attività,  di un numero ragionevole di sale cinema che si sostengono in modo autonomo? A me sembra,   nell’era dei computer, voler imporre a tutti i costi  l’uso della macchina da scrivere meccanica  o costringere la gente a viaggiare  col calesse anziché sui treni  ad alta velocità.
N°10: ultima domanda ma non meno importante. Il buonsenso è ancora la bussola che indica ai nostri  amministratori le decisioni più efficaci  da prendere? Se così è, e sinceramente lo spero, confido nella sua ragionevolezza nel contribuire a condurre in porto la questione nel migliore dei modi.

Con tutta la mia stima

2 commenti:

  1. grazie Tamara per dare voce ai 2000 cittadini che hanno firmato e a tutti gli altri che condividono queste idee.

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